Muore nel 2012 per un errore durante intervento chirurgico: disposto risarcimento per i familiari
Una donna di 79 anni, affetta da varie patologie, ad Aprile del 2012 è stata ricoverata in ospedale per essere sottoposta ad un intervento chirurgico del Nodo atrioventricolare (NAV) e alla rimozione dell‘introduttore venoso femorale destro.
Purtroppo i sanitari, per un errore medico nell’inserimento del catetere venoso, provocavano una lesione iatrogena all’arteria femorale destra che, dopo un mese di sofferenze, avrebbe contribuito a provocare la morte della paziente.
I sanitari solo dopo diversi controlli post operatori si sono accorti, con enorme ritardo, della lesione provocata, però ormai non c’era più nulla da fare.
I familiari hanno così deciso di intentare una causa giudiziale contro l’ASL di Pescara ritenendo i sanitari responsabili di malasanità per la morte della loro congiunta.
Il giudice del Tribunale in primo grado, inizialmente, non aveva ritenuto l’ASL di Pescara responsabile del decesso della signora.
Visto l’esito contrario della sentenza, veniva proposto gravame.
La Corte di Appello dell’Aquila ha ribaltato l’esito della sentenza di primo grado riconoscendo fondate le istanze avanzate dai familiari.
A distanza di ben 11 anni, è arrivata la condanna ed è stato disposto un risarcimento di oltre 600.000 euro in favore dei familiari della vittima.
Tale somma dovrà essere corrisposta dall’ ASL di Pescara.
Dott. Luigi Pinò