Diagnosi sbagliata: giovane donna muore a causa di una meningite

Sempre più spesso si sente parlare di errata diagnosi ma, in alcuni casi, da questo errore iniziale derivano conseguenze infauste.
Pensiamo al caso di una giovane donna di 27 anni morta a causa di una meningite non tempestivamente diagnosticata e scambiata per un banale mal di schiena o mal di testa.

Tutto ha avuto inizio il 25 dicembre 2022, quando la giovane donna si recava presso il policlinico del Campus Biomedico a Roma a causa del dolore provocato da un apparente normale foruncolo infiammato all’ascella destra, probabilmente dovuto ad un pelo incarnito.

Qui, il medico chirurgo di turno rimuoveva la lesione e dopo aver dato i punti di sutura, dimetteva la paziente.
Tuttavia i malesseri della giovane donna continuavano anche nei giorni successivi.
Difatti, il 29 dicembre 2022 la ragazza accusava fortissima cefalea, vertigini e cervicalgia resistente alla tachipirina per cui si recava presso un’altra struttura sanitaria, l’Ospedale Casilino sempre di Roma, dove il medico di turno sottovalutava la sintomatologia riferita dalla donna ed erroneamente ipotizzava che i problemi fossero scaturiti da un brusco movimento.

Il professionista si limitava, dunque, a prescrivere un comune antidolorifico per 10 giorni.

Le condizioni della giovane donna, nonostante la terapia, non miglioravano e il 4 gennaio si recava presso il San Giovanni Addolorata.
Al momento della visita, la ragazza riferiva ai sanitari di avere forti dolori alla nuca e in tutto il corpo.

Ancora una volta, le condizioni cliniche della giovane donna non venivano correttamente individuate e i medici, sospettando che avesse una lombosciatalgia, si limitavano a prescrivere una tac lombosacrale.
L’odissea continuava e dopo solo due giorni la situazione precipitava cosicché la paziente ritornava al San Giovanni Addolorata dove finalmente veniva effettuata una TAC cerebrale, che evidenziava la presenza di una meningite acuta ormai in fase conclamata.
Era troppo tardi ormai!
Il peregrinare della giovane donna volgeva al termine poiché la ragazza veniva ricoverata in terapia intensiva allo Spallanzani.
In questa struttura il 7 Gennaio subiva un intervento, ma moriva dopo tre giorni.
La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo.
Se i sanitari avessero fatto maggiore attenzione alla sintomatologia accusata dalla paziente e fossero stati meno affrettati, sicuramente avrebbero potuto mettere in atto una diagnosi differenziale e con l’aiuto di esami clinici e strumentali, porre in essere tempestivamente la corretta diagnosi e provare a salvare la giovane vita di una donna di soli 27 anni.

 

 

Dott. Luigi Pinò


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