RISARCIMENTO AI GENITORI DI UN BAMBINO DI 12 ANNI MORTO PER EVIDENTI ERRORI E INESPLICABILI RITARDI COMMESSI IN OSPEDALE
Un caso di malasanità si è registrato all’ospedale Vizzolo di Predabissi, dove un ragazzino di 12 anni è morto.
Il piccolino veniva portato in ospedale per un forte dolore alla pancia causato da un’occlusione intestinale.
I medici che lo visitavano non lo ritenevano in condizioni critiche e veniva tenuto sotto osservazione per 24 h; il giorno seguente il quadro clinico peggiorava e solo allora veniva sottoposto ad intervento chirurgico.
Sfortunatamente l’operazione è stata compromessa da una serie di arresti cardiaci e il bambino moriva.
I familiari, subito dopo l’accaduto, presentavano denuncia contro ignoti.
L’azienda socio sanitaria territoriale interessata, a sua volta, avviava una procedura interna per verificare quanto accaduto e le procedure eseguite nei confronti del bambino dal suo arrivo fino al decesso in ospedale.
Secondo quanto emerso dalla ricostruzione, i medici che avevano visitato il dodicenne non lo ritenevano in condizioni critiche tali da procedere immediatamente con l’intervento e quindi decidevano di tenerlo sotto osservazione per 24 h; ma il giorno seguente-di fronte ad un peggioramento dello stato di salute- veniva visitato da un altro specialista che decideva di procedere con l’operazione.
Il Giudice dichiarava responsabile l’azienda socio sanitaria territoriale poiché secondo la C.T.U. il ritardo nell’effettuare l’operazione aveva innescato un aggravamento tale da portare al decesso del piccolino.
Secondo il magistrato la dipartita del bambino era dipesa da un atteggiamento superficiale e attendista da parte dei sanitari e dal ritardo nell’eseguire l’intervento, questi due elementi avevano definitivamente compromesso il quadro clinico del bambino che perdeva la vita.
La perizia – richiesta dal Giudice – aveva non solo dimostrato il nesso di causa tra la condotta dei sanitari e la dipartita del piccolino, ma aveva inoltre confermato, alla luce di un giudizio controfattuale, che se la diagnosi e l’intervento fossero stati tempestivi molto probabilmente il bambino si sarebbe salvato.
Questo caso di malasanità dimostra ancora una volta quanto la tempestività nell’effettuare la corretta diagnosi sia veramente importante per non compromettere lo stato di salute del paziente, avviare il giusto percorso terapeutico e aumentare la possibilità di sopravvivenza dello stesso.