PAZIENTE 72ENNE OPERATA ALL’OSPEDALE DI BRINDISI CON ASPORTAZIONE DEL RENE SBAGLIATO
Un nuovo caso di malasanità si è registrato all’ospedale Perrino di Brindisi, dove ad una donna di 72 anni è stato asportato il rene sano al posto di quello contenente una neoformazione di natura maligna di 4 cm.
La vicenda iniziò nel dicembre del 2022, quando la donna, in seguito ad alcuni problemi di salute, si sottoponeva a degli accertamenti clinico diagnostici per individuare la causa dei suoi malesseri.
Era il 18 maggio del 2023 quando la medesima si rivolgeva ai sanitari dell’ospedale Perrino di Brindisi per effettuare una tac, il cui referto rilevava la presenza di una massa tumorale sulla parte sinistra del rene.
In realtà, la lesione aveva colpito la ghiandola del surrene destro e non quella sinistra! Quell’errore apparentemente banale ha segnato inevitabilmente la donna che, per rimuovere la neoformazione, veniva sottoposta ad intervento chirurgico.
Il team di specialisti, basandosi sul referto dell’esame del maggio 2023, ometteva di effettuare ulteriori controlli prima di portare la paziente sul tavolo operatorio e procedeva erroneamente con la rimozione della ghiandola del surrene sana.
Anche durante lo svolgimento dell’operazione chirurgica i sanitari non si avvedevano dell’errore e confezionavano la prestazione sanitaria convenuta con la paziente.
Occorre attendere l’esito dell’esame istologico per fare comprendere all’equipe medica il gravissimo errore commesso.
Dall’analisi della documentazione emergeva che, andando a ritroso, l’errore era stato determinato da un referto sbagliato, nel senso che era stato programmato un intervento al rene sinistro per la presenza di un tumore quando, in realtà, la neoformazione era presente nella parte destra.
L’aspetto che desta maggiore preoccupazione è rappresentato dall’imperdonabile leggerezza che ha connotato tutta la prestazione sanitaria e che ha irrimediabilmente compromesso il quadro clinico della paziente che, adesso, dovrà sottoporsi ad un nuovo intervento chirurgico demolitivo per rimuovere quel maledetto tumore.
Il team di specialisti solo se avesse effettuato un ulteriore controllo prima dell’intervento chirurgico o se avesse preso visione delle immagini della tac avrebbe ben potuto accorgersi dell’errore contenuto nel referto e, di conseguenza, non avrebbe lasciato la massa tumorale per togliere l’organo sano all’anziana donna.
Un atteggiamento scrupoloso avrebbe potuto portare ad esiti nettamente differenti.
Dott. Luigi Pinò