DENTISTA CONFONDE IL MELANOMA CON LA GENGIVITE
Un nuovo caso di malasanità si è registrato a Roma, in uno studio dentistico dove ad un paziente di 44 anni è stata diagnosticata una banale gengivite, al posto di un melanoma.
Tutto ebbe inizio nell’aprile 2018, quando l’uomo in seguito ad un rigonfiamento della gengiva, si presentava presso lo studio del professionista per le cure del caso.
Il dottore, dopo la visita di controllo, refertava la presenza di una gengivite probabilmente causata da una cattiva igiene orale e consigliava di effettuare alcune sedute di pulizia dentale con cadenza bimestrale.
Il paziente eseguiva quanto prescritto dal dentista, ma purtroppo l’infezione non migliorava e la lesione tumorale iniziava ad estendersi su altre parti dell’organismo.
Successivamente l’uomo si sottoponeva ad una radiografia di controllo e l’igienista notava una massa sospetta – non riconducibile ad un processo infiammatorio – e lo faceva presente al dentista, ma secondo quest’ultimo non era necessario effettuare nuovi accertamenti e confermava la diagnosi di gengivite.
Il medico continuava a rassicurare il quarantenne invitandolo a monitorare la situazione per tutto il periodo estivo.
Tuttavia la situazione non migliorava e il fastidio continuava a persistere, allora il dentista decideva di rimuovere la massa tumorale, ma inspiegabilmente non procedeva con gli accertamenti istologici che, se solo posti in essere, avrebbero permesso al medico di formulare l’esatta diagnosi.
Dopo 9 mesi circa e senza registrare alcun miglioramento clinico, l’odontoiatra consigliava all’uomo di rivolgersi alla clinica di riferimento Policlinico Umberto I, dove – tramite la biopsia – veniva subito diagnosticato il tumore maligno.
Tuttavia, dopo vari interventi e cicli di radioterapia e immunoterapia, non c’era più nulla da fare e il paziente di 44 anni decedeva lasciando una giovane compagna e due bambini piccoli.
  Il dentista è stato rinviato a giudizio perché ritenuto responsabile di aver cagionato la dipartita dell’uomo in quanto aveva agito con negligenza, imperizia e imprudenza, poiché non aveva fatto analizzare – tramite l’esame istologico – la massa asportata e non aveva nemmeno predisposto ulteriori accertamenti dopo la persistenza della sintomatologia lamentata.
Il melanoma orale rappresenta una patologia rara, ma ciò non legittima la leggerezza mostrata dal professionista.
A tal riguardo, sarebbe auspicabile investire delle risorse sulla formazione adeguata e sulla formazione continua anche per i dentisti per essere certi che ipotesi come quelle ora riportate, non si verifichino più.

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